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Nessuna amministrazione avrà mai la forza economica, bisogna dialogare con il privato e manifestare una visione politica di città del futuro


Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale non c’è stata nessuna approvazione di nuovo PUG, né tantomeno nuove regole per il piano. Vogliamo chiarirlo a scanso di equivoci per tutti coloro che parlano come di un evento trionfale.


Alla continua campagna elettorale di questa Amministrazione, ormai, non ci crede più nessuno. Parlare di ambiente significa non solo parlare di rifiuti ma anche parlare di gestione del territorio e di urbanistica. Attualmente a Martina Franca esiste uno strumento urbanistico fatiscente. I benpensanti della sinistra raccontano la solita storia dei vent’anni del passato, su cui hanno sicuramente ragione perché in quegli anni neppure le loro Amministrazioni sono riuscite a fare un bel nulla. Sicuramente la politica in questi anni avrebbe potuto (dovuto) trovare una scelta più lungimirante sulla gestione del nostro territorio. Noi da oltre 20 anni sosteniamo che il nuovo PUG si possa fare in maniera molto semplice, con un semplice compasso. Però non basta delimitare le aree, ma bisogna definire quale città si immagina nel futuro, quale indirizzo economico attribuirle, ma con l’occhio sempre al futuro, per evitare di ripetere errori, brutture ed ecomostri (vedi ad esempio il centro servizi) e tentativi maldestri di recupero.

Bisogna tornare a parlare delle aree a servizio della città, poco o nulla è stato detto sul caso di via del Tocco, che è solo uno dei tanti casi del presente e del passato. Rivolgendoci al sindaco in Consiglio Comunale abbiamo chiesto provocatoriamente “se vogliamo iniziare finalmente iniziare a parlare di aree a servizio oppure dobbiamo continuare a parlare di aree di servizio? Perché è capitato più volte che la politica, proprio sotto le amministrazioni benpensanti di sinistra, abbia manifestato un concetto abbastanza singolare di (non) corretta gestione del territorio. 

Su via del Tocco, al momento stiamo assistendo alla vittoria di Pirro, perchè molto presto l’Amministrazione Comunale sarà chiamata a risarcire e corrispondere diversi milioni di euro, che verranno nuovamente tirati fuori dalle tasche di noi cittadini.

È giusto e opportuno tenere vincolati per anni i suoli dei privati?

Non esisterà mai alcuna amministrazione che abbia la forza economica di fare espropri e realizzare servizi necessari per la città (asili, parcheggi e strutture socialmente utili). Esistono soluzioni differenti, ma la politica deve imparare a dialogare con i privati e sfruttare gli strumenti legislativi che già esistono, magari anche utilizzando lo strumento della perequazione. Il più delle volte la colpa non è dei costruttori, ma della mancanza di decisioni da parte della politica e della mancata visione chiara nella gestione del territorio.

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