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L’intero sistema politico continua a chiedere a gran voce che i giovani debbano iniziare a occuparsi della cosa pubblica, garantendo, perlomeno a parole, una maggiore apertura verso idee giovani e nuove. 
Se in tutto questo dovessimo far rientrare l’istituzione della Consulta Giovanile a Martina Franca ricorreremmo nel classico parodosso degli ultimi sessant’anni. Disporre in astratto qualcosa per ridurlo, in concreto, ad altro.

È Andrea Convertini a farsi portavoce del pensiero della sezione “Giovani” del Movimento IdeaLista in merito alla costituzione della Consulta dei giovani a Martina Franca. 

IdeaLista, in particolar modo la sezione Giovanile, non può che criticare un’operazione che protende più ad una logica autoreferenziale e propagandistica che all’effettivo esercizio di un diritto/dovere democratico, qual è la partecipazione attiva dei giovani alla politica.

L’autodeterminazione dell’Assessore Coletta quale Presidente della Consulta, nonché la previa determinazione della carica di Segretario, non possono che incidere pesantemente sulla sfera d’azione della stessa Consulta, perdendo quel presupposto di indipendenza dal potere politico che dovrebbe muovere l’azione della stessa. 

Perché amministrare, e farlo insieme, presuppone indipendenza, e perché cooperazione non può che esservi solo fra entità distinte e disgiunte l’una dall’altra.
L’autodeterminazione delle cariche non è, come sostenuto dall’Assessore Coletta, presupposto di garanzia, ma di controllo e di pressione.

La Consulta perderebbe così la propulsività che è propria del suo genere e che è alla base della propria costituzione. Essa, così come delineata da questa Amministrazione, diventa il paradosso di se stessa. 

Del resto, è pacifico che, nelle esperienze costitutive organiche, la prima Assemblea nomini un Presidente e le cariche dell’organo stesso, dotandosi altresì di uno Statuto, sinonimo di autonomia organizzativa e funzionale.

Lo Statuto, o il presunto tale, non delinea quali siano le potenzialità, le modalità di influenza sull’azione amministrativa, il valore delle deliberazioni, come, ancora, la prossimità temporale dalla comunicazione ufficiale dell’elezione dei rappresentanti mina ulteriormente l’efficacia della Consulta, dimostrando ancora una volta, l’incedere approssimativo di questa amministrazione, solerte a proclami e povera di azioni concrete.

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