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Vogliono far diventare Martina un piccolo paesino di provincia

Questa Amministrazione comunale non ha mai avuto una visione per lo sviluppo socio-economico della nostra città. IdeaLista lo ha sempre sostenuto e la dimostrazione è il nuovo Piano Urbanistico Generale che qualche giorno fa è stato proposto alla città.

Dopo aver visionato le prime tavole del PUG restiamo molto perplessi, soprattutto della scarsa trasparenza legata al fatto che le tavole non siano presenti online in barba alle norme sulla partecipazione pubblica.

In primo luogo è chiaro che il PUG è stato redatto da tecnici che non conoscono il nostro vasto e complesso territorio: non si comprende con quali criteri Martina sia stata suddivisa in contesti urbani e rurali dei quali, non si conoscono le caratteristiche e la destinazione; non ci si è posti il problema di studiare la storia della nostra città, al fine di comprenderne approfonditamente l’evoluzione.

Inoltre, sono parecchie le lacune del nuovo Piano, in merito al grave problema idrogeologico, ad esempio, si è semplicemente copiato il Piano paesaggistico, senza approfondire le zone realmente interessate da questa criticità. Ciò genererà inevitabilmente diversi gravi problemi, come la situazione del nuovo distretto socio-sanitario che si vuole realizzare in un’area ad alto rischio idrico e idrogeologico.

Non è stato considerato il problema della mobilità. Questa può essere un’occasione per realizzare una nuova mobilità a Martina, una mobilità fluida ed ecosostenibile. Invece, secondo i nostri amministratori, i quali sembra che non vivano a Martina, le auto sfrecciano in aria e le strade sono inutili.

Nulla è stato previsto per il nostro centro storico. Un gioiello che ci invidiano in tutta Italia e che non si vuole valorizzare. Servono interventi e incentivi che invoglino i ragazzi ad aprire nuove attività e a incentivare le residenze nel borgo antico.

Infine, ci è stato detto, senza alcuna remora, che la Valle d’Itria diventerà un museo. Non sarà possibile né intervenire per poter recuperare l’enorme patrimonio edilizio rurale, né porre rimedio ai cattivi interventi che si sono realizzati nel tempo, anche a causa di norme troppo restrittive che hanno generato l’effetto opposto a quello sperato. Si vuole perseverare nell’errore fatto dal Piano Paesaggistico che ha messo in ginocchio l’edilizia, pensando che tutta l’edilizia sia speculazione, quando non è così se si lasciano lavorare i nostri tecnici e le nostre maestranze.

Presto presenteremo delle osservazioni formali all’Ufficio di Piano, il quale, si spera, sia aperto e disponibile ad accogliere le nostre considerazioni.

Ci rendiamo conto che la Politica è assente in questo momento storico per la nostra città, tutto è demandato ai dirigenti e agli uffici. L’Amministrazione, che dovrebbe dare gli indirizzi politici, condivisibili o meno, è mancante. Se non si pianifica il futuro socio-economico della nostra città, ed il PUG è lo strumento giusto per farlo, Martina è destinata a diventare un semplice paesino di provincia, dopo gli anni lontani in cui era considerata una delle città più importanti del meridione.

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