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Non possiamo permetterci sversamenti di liquidi in falda. L’acqua può essere riutilizzata sfruttando la rete esistente dell’acquedotto rurale

 

Quella del depuratore di Martina Franca è una delle priorità da risolvere per la città. IdeaLista in queste settimane ha incontrato numerosi tecnici per approfondire la questione e soprattutto sta ascoltando le istanze dei cittadini che, passivamente, si sono trovati calata dall’alto la costruzione di una mega vasca in pieno territorio di Valle d’Itria.

Tutti sappiamo che sulla Valle d’Itria insistono una quantità enorme di vincoli paesaggistici, e che nessun privato può mettere neppure un chiodo, figuriamoci una piscina persino per coloro che hanno deciso di investire con una attività ricettiva. Tutti gli operatori, infatti, sono rassegnati di fronte all’impossibilità di realizzare opere di questo tipo. Eppure esistono le eccezioni: ci stanno costruendo infatti una mega vasca in cui confluiranno gli scarichi della fogna, proprio lì dove intervenne la procura per apporre i sigilli del sequestro al tratto di strada statale 172 completamente allagato di fogna. 

Una soluzione che sarebbe provvisoria – assicurano da più parti – ma che costa alle tasche dei cittadini circa 3 milioni di euro. IdeaLista chiede invece “quale sarebbe la soluzione definitiva?” Una soluzione provvisoria non è una soluzione, ma solo una “pezza” al problema. Si tratta della seconda “soluzione provvisoria” dopo quella della bretella stradale costruita accanto al tratto interessato dal sequestro, anche il quel caso con spreco di oltre 400 mila euro di soldi dei contribuenti.  

Vogliamo soluzioni definitive e allo stesso tempo IdeaLista chiede l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili in materia di trattamento delle acque e dei reflui. Per IdeaLista non è possibile subire passivamente le scelte che vengono calate dall’alto e imposte con prepotenza a causa di una classe politica completamente impreparata e all’assenza delle istituzioni locali. 

È evidente inoltre come sia necessario che il problema vada risolto a monte, ovvero con il potenziamento dell’impianto di depurazione di Martina Franca, che attualmente risulta assolutamente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze demografiche. In un tempo in cui l’acqua diventa sempre più un bene prezioso, c’è ancora chi sostiene che possiamo permetterci il lusso di scaricare in falda metri cubi di acqua che diversamente potrebbe essere utilizzata in loco per essere reimmessa nella rete idrica, già a partire dall’utilizzo dell’esistente rete dell’Acquedotto rurale delle Murge gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia. Allo stesso tempo, considerata la redazione del Piano Urbanistico, può essere questa l’occasione giusta per definire un Piano di insediamento produttivo che possa favorire le imprese agricole sul territorio della Valle d’Itria e lungo la strada che unisce Martina Franca a Noci.

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