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Il progetto per la costruzione delle trincee drenanti rappresenta un grave danno ambientale per il nostro territorio

Lo sanno tutti che in Valle d’Itria non si può costruire neppure una piscina, eppure ci stanno costruendo un grande mare di fogna. È l’amara constatazione di IdeaLista in merito all’avvio dei lavori per la costruzione delle trincee drenanti proprio in prossimità del vecchio inghiottitoio nelle immediate vicinanze del blocco stradale sulla 172 oggetto di sequestro fino a qualche mese fa, in piena Valle d’Itria.

Non è possibile che ovunque si facciano investimenti importanti per il trattamento delle acque e invece a Martina Franca si utilizza la vecchia tecnica delle trincee drenanti. La nostra Valle d’Itria ne esce nuovamente impoverita grazie anche a una classe politica incapace e miope di fronte alla necessità di utilizzare tecnologie avanzate e all’altezza sotto il profilo della qualità ambientale.

A Fasano, per esempio, c'è il "Lago Forcatella", un invaso di acque reflue affinate, al servizio della rete irrigua, con scarico emergenziale in battigia, che ha portato alla costruzione di un nuovo ecosistema che si accinge a sperimentare addirittura la potabilizzazione dei reflui. In Valle d’Itria, invece, si sta permettendo la costruzione di un mare di fogna con la complicità delle associazioni ambientaliste incredibilmente mute di fronte a tale scempio.

Oggi è nota la povertà di risorse idriche del nostro territorio e noi ci permettiamo il lusso di sperperare l’acqua, perché incapaci di dotarci di un impianto di depurazione che consenta l’utilizzo di quei reflui persino per fini irrigui a diretto vantaggio delle nostre aziende agricole, che rappresentano comunque una fetta importante dell’economia di questo nostro territorio. Un danno ambientale che questo territorio non merita assolutamente e che la nuova amministrazione deve fermare, eppure sia il Comune che il governo regionale sono entrambe amministrazioni di centrosinistra.

Oltre alla nostra voce politica, che abbiamo fatto sentire già da tempo, c’è da registrare solo l’intervento del Comitato di tutela e salvaguardia della Valle d’Itria, mentre il mondo della politica a ogni livello e le associazioni ambientaliste sono assenti dalla discussione.

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