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Si accumulano ritardi su una questione che necessita di una soluzione definitiva.

Gestione del territorio: “Mai dimenticare che siamo in piena Valle d’Itria”

I particolari eventi atmosferici e le calamità naturali, che periodicamente si ripetono nel nostro Paese devono servire a qualcosa. Da quelle esperienze bisogna necessariamente capire che le amministrazioni pubbliche e gli enti preposti hanno una responsabilità enorme nei confronti delle popolazioni.

Il blocco derivato dal sequestro del tratto della SS 172, che collega Martina Franca e Locorotondo, è solo la punta dell’iceberg di un problema causato da una non corretta gestione del territorio e, più in particolare, di una scorretta gestione delle acque derivante da un inadeguato funzionamento del depuratore di Martina Franca.

Non è più possibile rinviare ancora la realizzazione del progetto di adeguamento del depuratore e del suo recapito finale, in quanto il depuratore non funziona e l’attuale recapito finale non può più essere utilizzato. Attualmente il mancato avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale da parte di AQP ha determinato una grave perdita di tempo, non giustificabile soprattutto alla luce del pesante deterioramento in cui versano sia il depuratore che il recapito finale, interessati da fenomeni di mal funzionamento e di dissesto idrogeologico, tant’è che il depuratore resta tuttora sotto sequestro da parte della magistratura. Il Presidente della Regione Puglia è nominato custode giudiziario dell’area del recapito finale, mentre il Presidente dell’Autorità idrica pugliese è custode giudiziario dell’area del Depuratore.

Risulta pertanto urgente la realizzazione di un nuovo recapito finale temporaneo per lo scarico del depuratore e la messa in sicurezza dell’attuale recapito finale, che poi sarà da dismettere definitivamente. IdeaLista esprime la sua posizione in linea con le osservazioni presentate dal Comitato di tutela e salvaguardia della Valle d’Itria presentate agli organi competenti.

Il nuovo progetto su cui si sta lavorando sembra recuperare la proposta già avanzata precedentemente delle trincee drenanti, trasformando le trincee disperdenti in una sorta di vero e proprio recapito finale delle acque reflue del depuratore. L’attuale voragine, invece, diventerebbe un grande contenitore per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche, rendendo il nuovo progetto presentato molto simile al precedente e sul quale IdeaLista aveva già manifestato la sua contrarietà.

Per IdeaLista è evidente come le sole trincee disperdenti a nord non abbiano la capacità di smaltire oltre 10000mc/d, anche alla luce del progetto iniziale che prevedeva, per lo smaltimento, due trincee disperdenti in prossimità del depuratore e due a nord in contrada Pastore con un utilizzo di ben 10 ettari di territorio e quindi con un enorme impatto ambientale sul territorio in piena Valle d’Itria, motivo per il quale risulta indispensabile l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale.

Al momento non si ha alcuna contezza sui lavori appaltati da AQP sul nuovo progetto di adeguamento e ampliamento del Depuratore e occorre capire se il progetto dell’ampliamento e dell’adeguamento dell’impianto soddisfi l’esigenza di un trattamento depurativo in grado di conseguire gli standard prescritti dal Decreto n. 185/2003 e dalla normativa regionale per l’uso a scopo irriguo, così come – per IdeaLista – è assolutamente necessario comprendere se sia garantito il rispetto della normativa che tutela il paesaggio e l’ambiente approvata dal Consiglio regionale nel 2015.

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