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IdeaLista chiede politiche di sviluppo economico che possano intervenire sulle cause della crisi e non gestirne a proprio vantaggio le conseguenze per scopi elettorali con la politica dei “per piacere”


Il movimento politico IdeaLista ha più volte sostenuto che il primo atto che questa Amministrazione avrebbe dovuto mettere in pratica fosse quello di provare a rilanciare lo sviluppo socio-economico di Martina Franca.


Ma una cosa che ci chiediamo e nello stesso tempo non ci spieghiamo, considerato che la sinistra sostiene di essere vicina alle sorti del lavoro e dei lavoratori, è come mai in questi tre anni non ha messo alcuna strategia in campo per rilanciare l'economia cittadina?

In questi giorni si sta procedendo allo scorrimento della graduatoria per la distribuzione dei voucher che tolgono la dignità del lavoro a tutti quei cittadini che devono elemosinare un voucher da 30 euro al giorno. Perché questa Amministrazione preferisce che la gente si umili nel chiedere “il piacere” per offrire in cambio la caramella “auto-celebrativa”. Intervenire sulle conseguenze della crisi serve sicuramente per gestire l’emergenza, ma perché non si interviene anche sulle cause, offrendo sostegno a tutte quelle aziende in difficoltà con adeguate politiche di sviluppo economico per offrire loro la possibilità di generare nuove ricchezze e costruire posti di lavoro?

Quella che nelle intenzioni sarebbe dovuta essere un’operazione sociale di sostegno per i cittadini in difficoltà, si è trasformata sin da subito in una umiliante e ricattatoria macchina elettorale su cui la Corte dei Conti sarà chiamata a fornire un secco chiarimento.

Ricordiamo all’Amministrazione che i voucher sono nati per dare respiro alle aziende in momenti di crisi, o per particolari esigenze lavorative a carattere prettamente momentaneo.

Noi al governo di questa città, penseremo prima di tutto alla dignità del cittadino che dovrà avere la possibilità continua di lavorare senza chiedere “per favore” a nessuno con concorsi e percorsi di inserimento professionale chiari e trasparenti.

Questo perché la nostra costituzione, ancora in vigore prima che la sinistra ce la cambi, afferma che: "L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro" e proprio per questo principio non possiamo farci sfruttare da chi decanta la difesa dei nostri diritti con la parola e nel contempo con il potere della loro posizione ci annienta come lavoratori.

Svegliatevi Martinesi, stiamo arrivando!

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